Circa la metà delle depressioni post partum iniziano già durante la gravidanza: per questa ragione, vengono da ora indicate come depressioni con esordio nel peripartum cioè quel periodo che precede e segue il parto.
Infatti secondo il DSM-5, cioè il nuovo Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (APA, 2013), una percentuale compresa tra il 3 e il 6 per cento delle nuove mamme vive un episodio depressivo maggiore: questo per alcune inizia durante la gravidanza e per altre nelle quattro settimane successive al parto.
Le donne con depressione nel peripartum presentano spesso anche ansia o attacchi di panico e questi disturbi possono essere più comuni nelle primipare, cioè nelle donne che affrontano la nascita del primo figlio.
Ma come capire se una neomamma soffre di depressione? Gli indizi sono quelli tipici del disturbo depressivo maggiore, è bene prestare attenzione al fatto che la mamma abbia un umore depresso per la maggior parte del giorno quasi tutti i giorni, senta una forte diminuzione del piacere o interesse per le attività, problemi di peso dell’appetito e del sonno non relazionati all’andamento della gravidanza, agitazione o rallentamento psicomotorio, sensi di colpa o di autosvalutazione, difficoltà a concentrarsi, pensieri ricorrenti di morte, ricorrente ideazione suicidaria.
La depressione nel peripartum è una condizione diversa dal baby blues, quella malinconia passeggera nei giorni che seguono il parto, e deve essere portata presto all’attenzione del medico curante e degli specialisti della salute mentale, in modo da poter garantire alla donna il massimo delle cure in un momento di grande cambiamento come è la maternità. Indispensabile risulta inoltre il supporto fiducioso del partner e della famiglia allargata nell’accogliere il nuovo ruolo e le nuove capacità della donna.