Partire presto e farlo bene: aiutare i più bambini a gestire la rabbia e i suoi spiacevoli effetti con l’aiuto di libri semplici ed efficaci
Le immagini, le storie e le emozioni: sono queste le leve che permettono a questi splendidi libri di aiutarci. Immedesimarsi nella storia di un altro permette al bambino di leggere le emozioni, vedersi da fuori, identificare i propri sbagli, comprendere le reazioni degli altri e trovare nuove e più creative soluzioni. La rabbia è per tutti un’emozione comune e universale che impariamo a gestire nel corso della nostra vita. La rabbia nei bambini compare a partire dai tre mesi come abbiamo descritto in modo più dettagliato in questo articolo: http://www.psicologiadicoppia.com/maternita/tutte-tappe-sviluppo-anno-vita-bambino-tappe-psichiche-fisiche-zero-anno/
Le crisi di rabbia dei bimbi li lasciano spesso tristi, svuotati e dispiaciuti mentre lasciano i genitori con una sensazione di irritazione o impotenza. I libri sulla rabbia permettono ai genitori, attraverso le immagini e le parole, di mostrare gli aspetti negativi e distruttivi che questa emozione può avere. Ma non solo: il libro può aiutare genitori e figli piccoli a riconoscere un’emozione spiacevole sul nascere e a parlare delle strategie utili per placarla e canalizzarla.
Può sembrare strano, ma questi libri possono essere una lettura suggestiva anche per quegli adulti che presentano difficoltà nel gestire completamente i propri scatti d’ira.
Il primo libro che vi presentiamo è “Che Rabbia!” di Mireille d’Allancé, edito da Babalibri dal 2000. Il libro mette ben in evidenza, anche con l’uso sapiente di immagini e colori, l’effetto distruttivo che la rabbia immotivata può avere. La rabbia viene presentata come un mostro rosso che è concretamente “fuori dal sé” , ma una volta che il bambino si è calmato, è possibile racchiuderla in una scatola. Il focus è tutto sulle sensazioni del bambino e nella storia l’adulto ha una parte marginale. La rabbia non riconosciuta dal bambino e dall’adulto si trasforma in una potenza in grado di rompere giochi e lanciare gli oggetti, finchè il bambino è il primo a percepire dentro di sé il dispiacere per il disastro compiuto. Qual è la tua scatolina/contenitore dove riporre la rabbia in modo che non faccia danni?
Il secondo libro è un libro di Sangeeta Bhadra e Marion Arbona, dal titolo “Un cucciolo nero di nome furia” edito da Terre di Mezzo. È una lettura un po’ più lunga della precedente e un po’ più complessa, si adatta a bambini di almeno 5 anni. L’animaletto di cui parliamo è la furia che si impossessa del bambino e fa fatica a lasciarlo. Un libro che può insegnare che la rabbia si vince anche se sfinisce e che mostra anche l’iniziale aspetto energetico della rabbia sotto forma di compagno di giochi.